Personaggi storici della Sabina: Gregorio, illustre Catinense

Personaggi storici della Sabina: Gregorio, illustre Catinense

Gregorio da Catino, grande figlio di Farfa

Da Donone di Santo Eustachio e da Tederanda
signori di questa terra
ebbe qui i natali circa l’anno 1060
Gregorio di Catino
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Offerto a sei anni dal padre
all’altare della Vergine di Farfa
fu monaco di quella insigne badia
e vi morì più che settantenne
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L’opera immensa di cronista scrupoloso
da lui compiuta
faro di luce in tanta tenebra
salvò all’Italia
molta parte della sua storia

Nella piccola Piazza Belvedere di Catino è collocata una lapide, voluta per sottoscrizione popolare nel 1920 dopo unanime delibera consiliare e posta lì nel 1926. La lapide sintetizza la vita di Gregorio, “grande figlio di Farfa e suo massimo storico”, a cui Catino diede i natali.

Entrò giovanissimo in monastero insieme al fratello Donadeo che morì prematuramente. Gregorio ricevette nello scriptorium dell’Abbazia di Farfa formazione come copista. All’età di trentadue anni, iniziò l’imponente opera di riordino e trascrizione di documenti ormai secolari, corrosi dal tempo e scampati ad invasioni saracene e guerre, missione che lo impegnerà per quasi mezzo secolo, fino alla sua morte.

Il Regestum farfense, la sua opera principale, da cui le altre tre in gran parte derivano (il Liber emphiteuseos terrarum monasterii Pharfensis, il Chronicon farfense e il Liber floriger), si compone di circa 1300 documenti da lui trovati nel tabularium farfense, analizzati interpretati e trascritti con cura affinché non andassero a deteriorarsi ancor di più o a disperdersi. È considerato uno dei monumenti di maggior importanza che possediamo per la conoscenza del Medioevo italiano dai tempi dei Longobardi e fino alla fine dell’XI secolo. Sul Regestum si fonda la gran parte degli studi sulla storia del diritto e sull’analisi delle relazioni che correvano tra le popolazioni latine e i dominatori longobardi e franchi nei secoli VIII e IX. Fondamentale anche per conoscere la storia del Ducato di Spoleto, da cui sia Farfa sia Catino ma anche gran parte della Sabina dipesero per lungo tempo.

A Gregorio da Catino è dedicata anche la fontana che si trova in Piazza Gregorio Catinense, visibile pochi metri dopo aver oltrepassato l’arco di ingresso al borgo sabino.


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