Fortezze gemelle con due destini diversi. Rocchette e Rocchettine furono edificate a partire dal XIII secolo per controllare la strada che congiungeva Rieti con la valle del Fiume Tevere. Oggi Rocchette è un centro abitato, Rocchettine – al contrario – è un borgo fantasma dal fascino magnetico.
Rocchette e Rocchettine sono due borghi medievali del comune di Torri in Sabina, in provincia di Rieti. Le due cittadelle fortificate sono uno tra i più bei posti da visitare nel Lazio e sorgono una di fronte l’altra, in un luogo strategico dal quale era possibile controllare la strada che congiungeva la Valle del Tevere alla Piana di Rieti.
Circondate dai comuni di Montebuono e Torri in Sabina, e a poca distanza dal confine con l’Umbria, le due fortezze gemelle ebbero un destino diverso: mentre Rocchette ancora oggi è un luogo vitale e abitato, Rocchettine è diventato un borgo fantasma e da tempo è oramai abbandonato. Ma questo non significa che non sia un posto suggestivo e piacevole da esplorare, tutt’altro! Nella mattinata che abbiamo trascorso a passeggio tra i due luoghi, a modo suo Rocchettine ci ha colpiti più di Rocchette, con le sue fortificazioni imponenti a tratti “sopraffatte” dalla natura che piano piano se ne sta appropriando.
Le fortezze in origine erano note con due nomi differenti: Rocchettine era denominata Rocca Guidonesca, mentre Rocchette era conosciuta con il nome di Rocca Bertalda. Edificate per controllare la strada che congiungeva Rieti con la valle del Fiume Tevere, una volta esaurita la loro funzione cominciarono a perdere importanza e pian piano, a cominciare dal XVII secolo, si avviarono verso il degrado, in particolare Rocchettine.
Ma partiamo dall’inizio: la storia di Rocchette e Rocchettine affonda le radici nel XIII secolo, in pieno Medioevo. Anche se non si conoscono i fondatori di questi due borghi gemelli, i dati certi che abbiamo sono appunto il periodo della loro costruzione e le famiglie che le avevano in possesso prima di appartenere al comune di Torri in Sabina.
Dai documenti storici si apprende che le due torri inizialmente erano di proprietà della Diocesi Sabina per poi passare sotto il diretto controllo della Chiesa. Attorno al ‘400 finirono in mano ai Savelli che per lungo tempo ne furono i proprietari. Successivamente le due fortezze passarono nelle mani degli Orsini fino alla scomparsa del casato. Poi, nel novembre del 1817, in seguito ad un intervento di riorganizzazione dell’area Sabina, il Cardinal Consalvi assegnò con un decreto il territorio dove ricadono Rocchette e Rocchettine al comune di Torri in Sabina.
I due castelli situati nei borghi sono costituiti da una torre quadrata, risalente alla costruzione originaria della fortezza, che si presenta incorporata nella cinta muraria costruita successivamente. Sono evidenti invece le modifiche apportate dai Savelli, che si possono riscontrare nella porta d’ingresso al castello, nei torrioni cilindrici ad ampia scarpa e anche nella cinta muraria, che fu rafforzata con beccatelli, feritoie e mensole.
Abbandonato dopo che si esaurì la funzione per cui era stato edificato, il borgo di Rocchettine è tuttora una fortezza suggestiva e imponente, che domina la valle sottostante dalla cima del colle su cui sorge. A parte la base quadrata, della costruzione originaria del castello è rimasto ben poco e, come già detto, i rimaneggiamenti risalgono al periodo dei Savelli, ma in tutto il complesso sono evidenti i materiali tipici dell’area Sabina e di tutto l’Appennino Centrale, come la pietra calcarea.
Nonostante però sia passato tanto tempo e il borgo sia disabitato, l’effetto suggestivo della grande torre circolare e dei muraglioni che si stagliano maestosi tra il cielo e i boschi non è diminuito e rende incredibilmente affascinante la fortezza. All’interno del maestoso complesso sorge l’unico edificio ancora in buone condizioni, perché ristrutturato nel 1700: è la chiesa di San Lorenzo, oggi meta di pellegrinaggio degli abitanti di Rocchette nel giorno della festa di San Lorenzo, il 10 agosto, che rappresenta anche l’unica occasione per visitare la chiesa al suo interno.
Visitare il borgo disabitato di Rocchettine significa respirare l’antico fascino del Medioevo che in questa cittadella sembra essere rimasto immutato nel tempo.
Il borgo di Rocchette, contrariamente a Rocchettine, da centro fortificato si è trasformato nel tempo in centro rurale, mantenendo il tessuto originario. Ancora oggi presenta per esempio la storica porta d’ingresso, che era la via d’accesso principale dell’abitato, e i muraglioni che cadono a strapiombo sulla valle sottostante. Il paese ha quindi continuato ad essere abitato, evolvendo in centro più “moderno”, pur conservando intatto il fascino del periodo medievale, che sembra essere diventato parte integrante di questo luogo.
I borghi di Rocchette e Rocchettine sono raggiungibili facilmente, da nord, passando prima dal centro di Magliano e poi proseguendo verso Calvi dell’Umbria, e infine scendendo in direzione di Montebuono. Venendo da Roma, quindi da sud, percorre l’autostrada A1, prendere l’uscita Ponzano Romano – Soratte e da lì proseguire verso Rocchette, passando per Torri in Sabina.
Regione: | Lazio |
Provincia: | Rieti |
Comune: | Torri in Sabina |
Abitanti: | Torresi |
Residenti: | 1.258 |
Indirizzo Comune: | Piazza Roma, 6 |
CAP: | 02049 |
Latitudine: | 42.3531422 |
Longitudine: | 12.638431399999945 |
Telefono: | 076562004 |
Sito Web: | Visita il sito del Comune |
Santo Patrono: | San Giovanni Battista |
Ricorrenza: | 24 giugno |
Mappa e cartina dettagliata di Rocchette e Rocchettine
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