Un pomodoro dalla forma allungata – 14/16 centimetri è la sua dimensione più comune – che verso la punta si incurva leggermente. Nato dalla selezione di Adriano Rosati, un contadino di Contigliano, il pomodoro a corno di toro è a produzione locale sabina, tutta concentrata nel reatino.
La Natura è artefice di meraviglie mirabolanti che non smettono di stupire, dalla più piccola nocciola allo sconfinato oceano. Di tanto in tanto, raccontandovi la Sabina, ci siamo trovati a parlare dell’intervento umano che qui, spesso, ha cooperato con la Natura senza violentarla. Anche stavolta seguiremo questo filone, descrivendo un pomodoro nato a seguito della selezione operata da un contadino della provincia di Rieti, il signor Adriano Rosati, circa 50 anni fa.
I racconti della gente del luogo testimoniano come i semi e le piantine si siano diffusi in breve presso tutti i coltivatori della zona, partendo da Contigliano, dove il Rosati viveva, e che hanno permesso il perdurare di questa coltura e la sua sporadica comparsa anche al di fuori dei confini del reatino.
Un nome già sentito
È sicuramente più famoso il peperone a corno di toro, quantitativamente più rappresentato sui banchi dell’ortofrutta, e che d’altro canto somiglia molto, nella fisionomia, al nostro pomodoro. Ma la confusione può facilmente sorgere pensando anche al pomodoro a cuore di bue, vista la vicinanza del nome: ma questo presenta una forma, seppure molto irregolare, decisamente tondeggiante. Quindi sarà davvero facile distinguerli.
Il nome deriva dalla forma allungata che, verso la punta, si incurva leggermente, proprio a ricordare il corno di un toro. Un corno piccolino, che si attesta solitamente sulle dimensioni di 14-16 centimetri, benché non siano rari esemplari più grandi. La buccia di questo pomodoro è croccante e sottile, dal colore rosso intenso al pari della polpa. Quest’ultima è abbastanza compatta, e presenta una scarsa quantità di semi all’interno.
Il pomodoro a corno di toro è uno dei cosiddetti pomodori da mensa, altrimenti detti insalatari: è facile dedurre che l’uso prevalente sia crudo, in insalate di tutti i tipi – vi consigliamo di provarlo in una mista con tonno, mais e carote alla julienne, condita con olio extra vergine di oliva e una foglia di basilico.
Ma come non pensare alla caprese, ovvero al piatto estivo per eccellenza, veloce e fresco, a prova di pasticcioni: alternando una fetta di bianca mozzarella a una di questo rossissimo pomodoro, con un filo di olio dorato e una spolverata di origano dal color verde intenso, sarà un piacere prima per gli occhi che per il palato.
Il pomodoro è un vero concentrato di vitamine e minerali. Vitamine A e C, dall’alto potere antiossidante, combinate con minerali come zinco e selenio, svolgono un’azione concreta contro i radicali liberi, proteggendo le cellule dall’invecchiamento precoce. Il responsabile del suo colore rosso è il licopene, un carotenoide che svolge funzioni preventive contro tantissime, pericolose patologie, come il diabete e molti tumori.
Ricchissimo di acqua, questo ortaggio ha pochi zuccheri e molte fibre, aiutando concretamente la perdita di peso e il suo controllo. Ed effettivamente, la quantità di calorie è davvero irrisoria, pur oscillando leggermente a seconda della varietà.
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