Un'oasi naturalistica a 40 km da Roma

Riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa


A due passi da Roma, la Riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa ti regalerà una giornata alla scoperta della natura, a piedi lungo il fiume o a bordo di una battello che solca le acque del Tevere. Dai capanni e dalle torrette di avvistamento scoprirai quanti sono gli uccelli e gli animali che popolano questa vera e propria oasi di pace. E poi un salto al Museo del Fiume per concludere la giornata!

Riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa

Una riserva naturale tra il fiume Tevere, il torrente Farfa e il lago di Nazzano

L’area naturale di Nazzano Tevere-Farfa vanta il primato di anzianità tra le riserve naturali della Regione Lazio: l’ente la istituì nel 1979. Deve il suo nome agli elementi naturali che costituiscono i suoi confini, quindi il fiume Tevere, il suo affluente – il torrente Farfa – e il cosiddetto “lago di Nazzano”. Il suo territorio si trova in un’area compresa tra le province di Roma e Rieti e tra i comuni di Torrita Tiberina, Nazzano e Montopoli di Sabina.

Buon compleanno Riserva!
La biodiversità della Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa rende immediata l’idea di quanta vita questo pezzo di Lazio accolga. E di quanto sia esso stesso un organismo, un essere vivente. E come essere vivente, siamo ancora in tempo, forse, per fargli gli auguri. Nel 2019 la riserva ha compiuto 40 anni, festeggiati con una due giorni di convegni, cammini nei sentieri, concerti, gite sul battello ed eventi per i bambini. Tutti rigorosamente plastic free e con compensazione della CO2 emessa, a non smentire la vocazione di polmone verde della Sabina e del Lazio.

Il regno dell’acqua

La Riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa è il regno dell’acqua. Questa enorme area è fatta di acqua, sorge sull’acqua, nasce grazie all’acqua. È fatta di due fiumi e un lago, che occupano la metà dei suoi 700 ettari totali.

Il Nazzano è un lago artificiale, che racconta di come l’intervento dell’uomo non sia sempre lesivo e dannoso per l’ambiente, anzi in questo caso la sua creazione ha dato il via al viaggio che ha portato questa zona a diventare una riserva naturale e ad essere la casa di numerose specie di uccelli e di altri animali che la popolano.

La storia della nascita del lago di Nazzano è presto detta: tra il 1953 e il 1955 l’Enel edificò una diga sul Tevere per la produzione di energia elettrica, quasi a ridosso della confluenza con il Farfa, e l’inondazione che ne derivò determinò la nascita di quello che è un piccolo laghetto nemmeno indicato con il proprio nome sulle cartine geografiche, essendo quasi considerato un rigonfiamento del fiume. Ed è così che l’azione umana ha regalato un habitat di grande pregio a tantissime specie.

Un riconoscimento internazionale: la Convenzione di Ramsar
La Convenzione di Ramsar, un protocollo intergovernativo mirato alla protezione delle aree umide, venne firmata in Iran nel 1971. Attualmente, sono più di 150 i Paesi che aderiscono alla Convenzione – anche l’Italia è tra questi. Occorreva individuare, proteggere e tutelare quelle aree di fondamentale importanza per la biodiversità, in particolare per le specie avicole. Si sa, gli uccelli migrano, quindi la tutela non si può fermare alle competenze nazionali. Per questo si rendeva necessario un coordinamento tra i vari governi. La Convenzione cita la Riserva Nazzano Tevere-Farfa tra quelle di rilevanza internazionale.

Il paradiso del bird watching

Il clima, ma anche la conformazione argillosa del territorio, rende la Riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa particolarmente attrattiva per molte specie animali, in particolare di uccelli. Vi nidificano regolarmente, solo per citarne alcuni, il falco pellegrino, il nibbio bruno, l’airone cenerino – vi è arrivato circa 8 anni fa, ed è stato il primo avvistamento nel Lazio dopo lunghissimo tempo! Molto più scontata, ma non per questo meno affascinante, la presenza di volpi, cinghiali e istrici. Proprio per la presenza di tanti esemplari di numerose specie animali, nel 1968 l’area è stata dichiarata “Oasi di protezione della fauna”, grazie all’intervento del WWF, di concerto con gli enti locali che ne hanno giurisdizione.

Tipico di ogni zona paludosa e umida, anche qui il canneto. A ridosso di questo, alberi di varie dimensioni riescono a sopportare i molti mesi di parziale sommersione, e il paesaggio, arricchito anche dalla maestosità dei salici, le cui fronde arrivano sul pelo dell’acqua, diventa molto suggestivo. Sui terreni più asciutti trovano dimora pioppi e in generale quegli alberi ad alto fusto che mal tollererebbero le radici costantemente bagnate. Il canneto rigoglioso e gli alberi diventano il rifugio di tutti gli “abitanti” della Riserva. In particolare nei mesi in cui i volatili non hanno intrapreso la loro migrazione verso zone più calde, ti capiterà di vedere gli alberi talmente pieni di uccelli da rendere quasi difficile scorgere ancora il verde delle loro fronde.

Riserva naturale Nazzano Tevere-FarfaPotrai appostarti all’interno dei capanni lungo il fiume o salire in cima alle torrette di avvistamento e rimanere lì a contemplare gli uccelli o a seguire gli spostamenti in acqua da una sponda all’altra del fiume di nutrie, folaghe e gallinelle d’acqua.

Una giornata a passeggio sul battello e per i sentieri della Riserva

Non dimentichiamo la reale protagonista di questo luogo, l’acqua. E, quindi, non esiste modo migliore di fruirne che una bella gita in battello. Quest’esperienza regala scorci meravigliosi, e la possibilità di posare lo sguardo su punti di notevole pregio, ma irraggiungibili in altro modo. Due sono i battelli, rigorosamente ecologici e a basso impatto ambientale, che solcano il Tevere alla scoperta della Riserva Naturale. Potrai scegliere se salire su Airone o su Martin Pescatore – così si chiamano i due battelli – e fare un giro più breve di circa un’ora compreso tra l’approdo di Nazzano e quello di Torrita Tiberina oppure di spingerti, con il giro più lungo, fino all’approdo sotto il paese di Sant’Oreste.

Una volta sceso dal battello potrai continuare la tua esplorazione su due facili sentieri che costeggiano il fiume, adatti a tutti soprattutto ai bambini! Entrambi saranno una vera gioia e una scoperta per i più piccoli.

Riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa
Il sentiero La Fornace è un percorso su passerelle di legno (lunghezza 1,5 km – durata circa 40 minuti) e immerge il visitatore nei suoni della natura e degli animali che la popolano. Ci sono delle regole da rispettare, ma sono quelle dettate dal più comune senso civico: le passerelle sono delicate – quando non in condizioni precarie! – quindi il percorso può essere esclusivamente condotto a piedi, non in bicicletta, e non si possono produrre rumori molesti, per non disturbare la fauna.

L’altro percorso, più breve (lunghezza 1 km – durata circa 20 minuti) ma forse anche più coinvolgente per la presenza di una torretta da cui osservare la fauna e il paesaggio sottostante, è il sentiero ripariale di Meana. Trae il nome dall’area in cui sorge, recentemente riqualificata e sede anche degli uffici amministrativi dell’ente parco.

E, se ci si stanca, potrai fermarti per un pic nic nelle aree attrezzate della Riserva – sempre il tutto nel rispetto del luogo!

Il Museo del Fiume di Nazzano

Una volta fuori dalla Riserva, prima di tornare a casa, fai un salto al Museo del Fiume! Dopo la visita qui, allora potrai davvero dire di sapere tutto di questa zona naturalistica e del fiume Tevere.

Il Museo del Fiume si trova nel territorio del Comune di Nazzano, in quelli che un tempo erano le scuderie e gli antichi granai del Castello Savelli, che torreggia ancora oggi nell’area limitrofa al museo e la cui funzione in antichità era quella di controllare in particolare i porti commerciali dell’epoca sul fiume Tevere.

Il percorso del visitatore si snoda attraverso la sezione naturalistica, quella archeologica, la sala esposizioni temporanee e la sala polifunzionale. Si trova di poco al di fuori dell’area della riserva, e permette di indagare i rapporti tra il fiume e il territorio e l’evoluzione di quest’ultimo grazie alle immagini e agli approfondimenti su fauna e flora.

Ti consigliamo di controllare prima date e orari di apertura del Museo del Fiume sul sito ufficiale.

Come arrivare

È preferibile l’arrivo in auto, per la semplicità degli spostamenti e per raggiungere più facilmente la riserva che è fuori dal centro abitato di Nazzano.

Da Roma si possono usare alternativamente la Strada Provinciale Tiberina fino al km 28,100, dove si trova la località Meana (frazione di Nazzano), oppure l’autostrada A1 in direzione Firenze, uscita Fiano Romano, seguendo poi le indicazioni per Nazzano e Torrita Tiberina.

Da Rieti, invece, bisognerà percorrere la via Salaria in direzione Roma, uscendo sulla Strada Statale 313 in località Passo Corese.

In treno, la stazione più vicina è quella di Poggio Mirteto Scalo.

Comune di Nazzano

Regione: Lazio
Provincia: Roma
Comune: Nazzano
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Come raggiungere la Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa


Mappa e cartina dettagliata della Riserva Naturale Nazzano Tevere-Farfa

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