Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto: tra tradizione e ribellione

Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto: tra tradizione e ribellione

Siamo a Poggio Mirteto, un paese di circa 6500 abitanti in provincia di Rieti, in piena Sabina, e il nome dell’evento già anticipa quello che vi racconteremo: il Carnevale.

Un Carnevale sui generis quello di Poggio Mirteto, molto sui generis, per diversi motivi. Il primo fra tutti è la sua natura totalmente anticlericale che apre le porte al secondo motivo, ovvero i suoi festeggiamenti in periodo quaresimale. Perché se siamo abituati a godere del frastuono e dei colori del Carnevale prima della mestizia della Quaresima, in questo angolo di Sabina, il Carnevale è un carrozzone che non guarda in faccia a questo momento dell’anno liturgico ed esplode con tutta la sua irriverenza proprio quando il cattolicesimo ci induce al silenzio, alla rinuncia e alla riflessione.

Vediamo da dove parte l’antica storia del Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto.

Facciamo un salto indietro nel tempo, fino alla seconda metà del 1800, perché è proprio in quel momento che questa storia ebbe inizio.

Il 24 febbraio del 1841 la popolazione di Poggio Mirteto si unì in una rivolta contro lo Stato Pontificio, dal quale riuscì a liberarsi. Il premio proposto fu il passaggio della tratta ferroviaria di Roma-Orte da Poggio Mirteto, ma la delegazione di operai che guidava la rivolta, in accordo con tutti gli altri cittadini, chiese che fosse istituita una festa che ogni anno celebrasse questa liberazione, il Carnevalone. E così fu. Almeno fino al 1929, quando durante il Fascismo la firma dei Patti Lateranensi ne decretò la fine.

Quasi cinquanta anni di silenzio hanno messo in pausa questo evento, finché nel 1977 il Carnevalone Liberato è tornato a raccontare la propria storia di libertà per le strade del paese. Una libertà che i cittadini (non tutti però) sentono ancora molto forte e che caratterizza ogni aspetto di questi festeggiamenti che ogni anno portano in strada tutta quella voglia di rivalsa tipica della gente e dei posti che hanno subito una claustrofobia culturale non richiesta.

Ed è così che si portano in strada banchetti a base di succulente carni, che in quaresima non si potrebbero mangiare, diavoli dai volti infuocati che sfoggiano tridenti pronti a colpire una cultura oscurantista, gioia, allegria, quasi sempre baldoria, sfrontatezza e irriverenza.

Si invadono le strade, si mangia e si brinda acquistando presso lo stand ufficiale che serve a mantenere l’organizzazione annuale della festa, si sfila tutti insieme mascherati ballando e cantando. Oggi il tutto è arricchito dalla foltissima presenza di artisti di strada, musicisti e interi gruppi organizzati che si recano a Poggio Mirteto da tutto il centro Italia.

Un’occasione importante per il territorio di una Sabina che non vuole rinunciare alle proprie tradizioni e che porta avanti quello stesso messaggio che da oltre 150 anni anima l’intera cittadinanza.

D’altro canto il Carnevalone Liberato non è visto di buon occhio da tutti i cittadini di Poggio Mirteto che, pur essendo la festa un’ottima occasione di profitto per le attività locali e un modo per far conoscere il paese anche al di fuori della Sabina e del Lazio, lo considerano una festa troppo “aperta” e troppo confusionaria. Senza contare i disagi per chi si ritrova il proprio paese praticamente blindato dalle Forze dell’Ordine.

C’è da dire che la festa merita una visita, almeno una volta, per il suo (quasi) eccessivo folclore e per trascorrere una giornata davvero spensierata.

Quando partecipare al Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto?
Ogni anno la prima domenica di Quaresima, dalla mattina alla sera, momento culminante in cui viene dato fuoco alla Pantasima e al Bammoccio, la prima simbolo della società contadina di buon auspicio per il raccolto e il benessere della popolazione e il secondo simbolo di un politico che, sempre con lo stesso tono irriverente che caratterizza tutta la manifestazione, viene sbeffeggiato dai cittadini.

Vedi tutte le informazioni sul Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto 2020

Cosa dovete assolutamente assaggiare bevendo un buon vino locale?
Salsicce, porchetta e le pizze fritte. Perché non è davvero Carnevalone Liberato se anche la pancia non gode di questo spettacolo.

Ora che vi abbiamo raccontato questa storia, non prendete impegni per il prossimo anno, perché la libertà, qualsiasi essa sia, è troppo preziosa per non essere celebrata tra colori, gioia di vivere e compagnia.

Buona Sabina a tutti!


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